Notizie, LifestyleGalleria Minori-Maiori, Autorità di Bacino: «Mancano pareri "compatibilità idraulica" e "compatibilità geologica"»

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Galleria Minori-Maiori, Autorità di Bacino: «Mancano pareri "compatibilità idraulica" e "compatibilità geologica"»

L'affermazione è stata fatta in risposta a Ulderico Leone, cittadino di Minori che ha segnalato l’esistenza di cavità sotterranee in località Torricella

Inserito da (PNo Editorial Board), sabato 20 gennaio 2024 11:54:00

Riceviamo e pubblichiamo la missiva di Ulderico Leone, cittadino di Minori che ha segnalato alla Procura e alla Soprintendenza l'esistenza di cavità sotterranee in località Torricella, dove dovrebbe essere realizzata la galleria per Maiori.

 

Gentile Redazione, invio il documento trasmessomi dall'Autorità di Bacino dell'Appennino Meridionale in merito al Progetto di realizzazione della galleria Maiori-Minori unitamente ad una mia dichiarazione, invitandovi alla pubblicazione integrale di entrambi, grazie.

La Procura della Repubblica, dopo l'esposto prodotto da me e dai fratelli D'Auria, ha aperto un'inchiesta, pertanto, ha più volte fatto richiesta sia al Comune di Minori, sia all'Ente progettista dell'opera, l'Anas, dello studio di compatibilità idraulica e compatibilità geologica, richiesta a tutt'oggi inevasa.

Evidenzio che tali studi sono fondamentali e indispensabili per l'attuazione del progetto, perché devono dimostrare che l'intervento è compatibile con quanto previsto dal Piano Stralcio e che la sua realizzazione garantisca, secondo le caratteristiche e le necessità relative a ciascuna fattispecie, l'incolumità delle persone, la sicurezza delle strutture, delle infrastrutture, del patrimonio ambientale e culturale, ma ribadisco che "NON SONO STATI CONSEGNATI".

A questo punto, parafrasando un noto giornalista, dovremmo dire che non una, ma molte domande sorgono spontanee: "Ma è stato effettuato uno studio di fattibilità serio e circostanziato, propedeutico al progetto? E i piani di compatibilità geologica ed idraulica rispondono ai requisiti richiesti di cui al documento allegato, inviatomi dall'Autorità di Bacino dell'Appennino Meridionale? E quali elementi concreti e studi fattivi hanno presentato a tale Autorità, durante il tavolo richiesto dall'ANAS e svoltosi il 06/10/2023, visto che solo in questi giorni, con gravi disagi per i cittadini e i lavoratori pendolari, si stanno svolgendo indagini geognostiche? Stanno ispezionando e studiando le grotte carsiche segnalate nel nostro esposto-testimonianza inviato alla Procura e a tutte le altre autorità coinvolte? Sono preminenti, sopra ogni altra cosa, la sicurezza e l'incolumità delle persone, la salvaguardia e del nostro territorio e del nostro patrimonio ambientale e culturale?".

 

Di seguito invece pubblichiamo la risposta integrale dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale.

 

Oggetto: segnalazione dell'esistenza di enormi cavità sotterranee nel tratto di strada che collega Minori e Maiori - Invito alla vigilanza, al controllo e ad ogni altro tipo di accertamento sulla realizzazione della galleria Minori-Maiori, a tutela del territorio, nonché a salvaguardia della sicurezza e della pubblica incolumità.

In riferimento alla segnalazione pec pari oggetto del Sig. Alderico LEONE, acquisita la prot. DAM n. 31785 del 10.11.2023, si rappresenta quanto segue.

Si premette che gli articoli 63 e 64 del Decreto Legislativo n. 152/2006, attuativi della direttiva comunitaria 2000/60/CE, così come sostituiti integralmente dall'art. 51 della legge 221/2015, hanno istituito le Autorità di Bacino Distrettuali (operative a far data del 13 giugno 2018-DPCM 4 aprile 2018) e disposto la soppressione delle ex

Autorità di Bacino di cui alla legge 183/1989. Ai sensi del succitato art. 63 del D.Lgs. 152/2006 l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale, l'Ente giuridico non economico, esercita le funzioni e i compiti previsti in capo alle soppresse Autorità di bacino Nazionali, Interregionali e Regionali presenti all'interno del nuovo bacino definito dal citato art. 64. Il territorio nazionale è ripartito in 7 distretti idrografici, tra i quali quello dell'Appennino Meridionale, comprendente i bacini idrografici nazionali Liri-Garigliano e Volturno, i bacini interregionali Sele, Sinni e Noce, Bradano, Saccione, Fortore e Biferno, Ofanto, Lao, Trigno ed i bacini regionali della Campania, della Puglia, della Basilicata, della Calabria, del Molise.

Con il DPCM del 4 aprile 2018 (pubblicato su G.U. n. 135 del 13.06.2018) - emanato ai sensi dell'art. 63, c. 4 del Decreto Legislativo n. 152/2006 - è stata data definitiva operatività al lungo processo di riordino istituzionale delle funzioni in materia di difesa del suolo e di tutela delle acque avviato con Legge n. 221/2015 e con il D.M. n. 294/2016. Nel 2018, le sette Autorità di Bacino Distrettuali sono, quindi, subentrate alle ex Autorità di bacino, ricadenti nel Distretto Idrografico di competenza, sia nei rapporti attivi e passivi, sia nell'acquisizione delle risorse economiche e del personale.

A seguito della riforma di cui sopra, l'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale, in base alle norme vigenti, ha fatto proprie le attività di pianificazione e programmazione a scala di Bacino e di Distretto idrografico relative alla difesa, tutela, uso e gestione sostenibile delle risorse suolo e acqua, alla salvaguardia degli aspetti ambientali svolte dalle ex Autorità di Bacino Nazionali, Regionali, Interregionali (facenti parte del Distretto) in ossequio al disposto della ex legge 183/89. La pianificazione di bacino precedentemente svolta dalle ex Autorità di Bacino, ripresa ed integrata dall'Autorità di Distretto, costituisce riferimento per la programmazione di azioni condivise e partecipate in ambito di governo del territorio a scala di bacino e di distretto idrografico.

Il richiamato art. 63 del D.L.gs. 152/06 disciplina, inoltre, le funzioni dell'Autorità Distrettuale prevedendo, al comma 10, che le Autorità di Bacino provvedano, tenuto conto delle risorse finanziarie previste a legislazione vigente:

  1. a) a elaborare il Piano di bacino distrettuale e i relativi stralci, tra cui il piano di gestione del bacino idrografico, previsto dall'articolo 13 della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, e successive modificazioni, e il piano di gestione del rischio di alluvioni, previsto dall'articolo 7 della direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, nonché i programmi di intervento;
  2. b) a esprimere parere sulla coerenza con gli obiettivi del Piano di bacino dei piani e programmi dell'Unione europea, nazionali, regionali e locali relativi alla difesa del suolo, alla lotta alla desertificazione, alla tutela delle acque e alla gestione delle risorse idriche.

Il Piano di Bacino Distrettuale (art. 63, c. 10, lettera a) rappresenta lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. Il comma 8 dell'art. 65 del D.Lgs. 152/06 dispone che Il piano di bacino può essere redatto ed approvato anche per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali.

Nello specifico il Piano di Bacino Distrettuale si articola nei differenti strumenti di attuazione: i) Piano Gestione Acque, ii) Piano Gestione Rischio Alluvioni, iii) Piano di Gestione Rischio da Frana, iv) Piano di Gestione Sistema Costiero nonché nei temi ed azioni trasversali ai suddetti piani relativi (trasporto solido, erosione dei suoli, beni esposti e vulnerabilità del costruito, sistema ambientale-territoriale e culturale, ecc.).

Nell'ambito del territorio del Distretto dell'Appennino Meridionale sono in corso di aggiornamento, così come previsto dalle normative nazionali e comunitarie vigenti, il Piano di Gestione delle Acque - III Ciclo (III ciclo approvato con DPCM del 07/06/ 2023) ed il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni - Il Ciclo (Il ciclo approvato con DPCM del 01/12/2022). Sono, inoltre, in corso di elaborazione il Piano di Gestione Rischio da Frana ed il Piano di Gestione Sistema Costiero. Ulteriori azioni in fase di attuazione riguardano il Sistema Fisico nel suo complesso, i Beni esposti -danno e vulnerabilità del costruito -, il Sistema Cavità, la Gestione dei sedimenti.

Oltre ai suddetti Piani di Gestione, sul territorio distrettuale, sono tuttora ancora vigenti i Piani Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (redatti dalle ex Autorità di Bacino di cui alla Legge 183/89).

I Piani Stralcio per l'assetto idrogeologico (redatti dalle ex Autorità di Bacino ai sensi del c. 6 ter, art. 17 della L. 189/183 - come modificato dall'art. 12 della L. 493/93 - e dei c. 1 e 2 dell'art. 1 del D.L. 180/98) contengono l'individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, le norme di attuazione, le aree da sottoporre a misure di salvaguardia e le relative misure. Tali piani, sovraordinati a tutti gli altri piani e programmi nazionali, regionali e locali, hanno anch'essi valore di "piano territoriale di settore" e sono "lo strumento conoscitivo, normativo, tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso del territorio relative all'assetto idrogeologico del bacino idrografico".

Alle disposizioni del Piano Stralcio devono adeguarsi i piani e programmi territoriali, tra i quali i Piani urbanistici comunali, la pianificazione sottordinata ed il sistema infrastrutturale ai sensi dell'art. 65, commi 5 e 6, del D.lgs. 152/2006. I Piani Stralcio contengono il quadro conoscitivo in ambito di pericolosità e rischio idrogeologico da porre alla base sia della programmazione degli interventi di mitigazione del rischio sia della fase previsionale propedeutica alla definizione degli strumenti di competenza degli organi di protezione civile.

Per i comuni di Minori e Maiori risulta vigente, allo stato attuale, il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PsAI) - Rischio da frana e Rischio alluvioni, redatto dall'ex Autorità di bacino Campania Sud ed Interregionale per il bacino idrografico del Fiume Sele (UoM Destra Sele).

Tutto ciò premesso, in riferimento alle opere pubbliche o di interesse pubblico, si fa presente che nelle aree a pericolosità/rischio idrogeologico individuate dal PsAl, è consentita la realizzazione, l'ampliamento e la ristrutturazione di infrastrutture non altrimenti localizzabili........ Nelle aree a pericolosità/rischio da frana molto elevato ed elevato, dovranno essere adottate soluzioni tecnico-costruttive e gestionali mirate a mitigare le condizioni di pericolosità, oltre a soluzioni tecniche atte a ridurre la vulnerabilità delle strutture (art. 49, comma 5 N.T.A. del PsAI).

Ai sensi dell'art. 7 delle N.T.A. del PsAI, inoltre, l'Autorità di Bacino Distrettuale esprime parere sulla fase di progettazione definitiva, la quale dovrà essere supportata dallo "studio di compatibilità idraulica" di cui all'art. 50 e lo "studio di compatibilità geologica" di cui all'art. 51, redatti sulla base di quanto indicato rispettivamente negli allegati tecnici G e H delle stesse N.T.A. (art. 49, comma 6).

Attraverso i suddetti Studi di "compatibilità idraulica" e "compatibilità geologica" dovrà essere dimostrato:

  1. a) che l'intervento è compatibile con quanto previsto dal Piano Stralcio sopra richiamato e dalle norme di attuazione;
  2. b) che le realizzazioni garantiscono, secondo le caratteristiche e le necessità relative a ciascuna fattispecie, l'incolumità delle persone, la sicurezza delle strutture, delle infrastrutture, del patrimonio ambientale e culturale.

In merito all'opera in oggetto, si fa presente che, su richiesta dell'ANAS, è stato svolto il 06.10.2023 un incontro presso la sede di Caserta dell'Autorità di Bacino Distrettuale al quale hanno partecipato anche i progettisti dell'opera in parola. In tale incontro i rappresentanti della scrivente Autorità di Bacino Distrettuale hanno rappresentato i contenuti dei sopra richiamati studi "compatibilità idraulica" e di "compatibilità geologica".

Si specifica, infine, che ad oggi non risulta pervenuta alcuna richiesta di parere in merito all'opera in oggetto.

Il Dirigente Tecnico

dott. geol. Gennaro Capasso

Il Segretario Generale

dott.ssa geol. Vera Corbelli

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