Storia e Storie108 anni fa l’alluvione di Cetara: morte e distruzione fino ad Amalfi e Maiori [FOTO]

108 anni fa l’alluvione di Cetara: morte e distruzione fino ad Amalfi e Maiori [FOTO]

Inserito da (Maria Abate), mercoledì 24 ottobre 2018 15:42:51

«Il disastro è immane, spaventoso e terribile. Il fiume che attraversa il nostro sventurato paese, ingrossatosi nella notte sotto la furia dell'uragano, ha travolto tutte le case dalla parte alta del paese. Non possiamo precisare il numero delle vittime», queste le parole pronunciate dal segretario comunale di Cetara, il 24 ottobre 1910.

Sono passati 108 anni, infatti, dall'alluvione che devastò la Costiera Amalfitana, e in particolare Cetara, aggredita alle spalle con la ferocia di un agguato. La pioggia, in tutta la Campania, aveva iniziato a scendere dal pomeriggio del 23 proseguendo incessantemente per tutta la notte, causando danni non indifferenti a cose e persone in tutta la regione. Ma nel comune di Cetara la violenza e la tragicità degli eventi fu tristemente memorabile, in termini di distruzioni materiali e di perdita di vite umane. Delle 200 vittime registrate in tutta la Campania, 111 furono solo a Cetara. Cinquanta le vittime a Maiori, ma anche ad Amalfi e Minori qualche persona perse la vita.

All'inizio si pensò che il disastro avesse colpito solo Casamicciola, sull'Isola di Ischia, ma la presenza di una caserma della guardia di finanza a Cetara, dotata di un telegrafo, avvertì il presidente del Consiglio dell'epoca, Luigi Luzzatti. La situazione fu così grave da portare l'allora Re Vittorio Emanuele III - con il piroscafo Tirreno e la fanteria del 63esimo reggimento - a recarsi, nei giorni appena successivi, sui luoghi del disastro, a disposizione dei quali mise la somma di 50mila lire per i soccorsi più urgenti. Anche il Papa, Pio X, oggi santificato, inviò 5mila lire a favore delle vittime. Insieme ai militari e la Croce Rossa arrivarono anche i fotografi della più importate rivista del Paese "L'Illustrazione Italiana", che testimoniarono la strage con scatti in bianco e nero, ancora oggi indelebili.

 

Foto: Cava Storie

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