CronacaUE condanna Italia per reti fognarie e impianti di depurazione assenti nel Salernitano e in Costiera Amalfitana

Unione Europea, reti fognarie, trattamento delle acque reflue, Tramonti, Maiori

UE condanna Italia per reti fognarie e impianti di depurazione assenti nel Salernitano e in Costiera Amalfitana

La sesta sezione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, il 6 ottobre scorso, ha condannato l’Italia per una serie di inadempimenti riguardo il trattamento delle acque reflue

Inserito da (Maria Abate), lunedì 25 ottobre 2021 09:57:46

La sesta sezione della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, il 6 ottobre scorso, ha condannato l'Italia per una serie di inadempimenti riguardo il trattamento delle acque reflue.

A darne notizia "La Città di Salerno". Secondo i giudici, l'Italia non avrebbe preso le disposizioni necessarie per garantire che siano provvisti di reti fognarie per le acque reflue urbane ben 159 agglomerati.

Ventinove tra questi si trovano in provincia di Salerno: si tratta degli agglomerati di Altavilla Silentina, Ascea, Buccino, Caggiano, Casalbuono, Casalvelino, Caselle in Pittari, Castellabate, Castel San Lorenzo, Centola, Contursi Terme, Montesano sulla Marcellana, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Padula, Pisciotta, Polla, Pollica, Postiglione, Roccagloriosa, Rofrano, San Gregorio Magno, San Mauro Cilento, Sanza, Sassano, Scafati, Sicignano degli Alburni, Teggiano, Tramonti.

In quest'ultima, i lavori per la fognatura lungo la SP2 nella frazione di Campinola sono stati fatti nel 2019: manca però l'allaccio delle abitazioni che tutt'ora non possono usufruirne e sono dotate ancora di vasche settiche.

Un'altra mancanza starebbe nella mancata depurazione delle acque reflue: sui 461 agglomerati urbani in tutta Italia, nel salernitano ci sono Camerota, Maiori, Mercato San Severino, Montecorice, Perdifumo, Vibonati e la stessa Salerno. A Maiori è stato recentemente appaltato l'impianto comprensoriale che servirà diversi comuni della Costiera e che sorgerà al Demanio.

Per il momento all'Italia non è stata comminata alcuna sanzione pecuniaria, se non il pagamento delle spese legali del procedimento, ma adesso bisognerà lavorare per evitare un'ulteriore stangata.

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