Economia e TurismoSicilia. Villa Igiea torna a nuova vita grazie a Rocco Forte Hotels. Per il restauro anche un po' di Costa d'Amalfi

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Sicilia. Villa Igiea torna a nuova vita grazie a Rocco Forte Hotels. Per il restauro anche un po' di Costa d'Amalfi

Un pizzico di Costiera Amalfitana grazie al contributo del grande barman Salvatore Calabrese, stella indiscussa del mixology mondiale e originario del nostro territorio

Inserito da (Admin), lunedì 1 novembre 2021 09:54:42

Dopo più di 100 anni, Villa Igiea, lo storico edificio progettato in grande stile dall'architetto siciliano Ernesto Basile, torna a catalizzare l'attenzione dei turisti da ogni angolo del mondo, desiderosi di tornare a vivere Palermo in un'esperienza esclusiva.

Nata inizialmente per essere un sanatorio, Villa Igiea fu dapprima convertita in un albergo di lusso e, successivamente, divenne la residenza della famiglia Florio.

L'imponente edificio, ubicato tra il centro di Palermo e l'Arenella, fu eretto a poca distanza dalla celebre tonnara della famiglia Florio, i Leoni di Sicilia, richiamati alla memoria dell'omonimo romanzo di Stefania Auci.

Inaugurata all'inizio del secolo scorso, Villa Igiea ha accolto ospiti illustri e, poco prima che la famiglia Florio lo elevasse a loro personale dimora privata, fu eletto "hotel di lusso più bello d'Europa" ed oggi ha 78 camere e 22 suite.

Riaperta lo scorso giugno, con Villa Igiea, Rocco Forte Hotels porta a sei le dimore sul territorio italiano, potenziando la sua presenza in Sicilia dove insiste, a poco più di un'ora e mezza di macchina, il Verdura Resort di Sciacca.

L'intervento di ristrutturazione ha coinvolto i più grandi esperti di ospitalità e, tra loro, non poteva mancare il più grande barman al mondo: Salvatore Calabrese.

Il Ristorante Florio, la Terrazza Bar Igiea e Alicetta Pool Bar, guidati dal Creative Director of food, Fulvio Pierangelini e dalla sua squadra hanno avuto il supporto di Calabrese, originario di Maiori e tra i migliori esperti di mixology al mondo.

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente a Londra, dove Salvatore Calabrese risiede abitualmente, per una breve intervista, quella che ne è venuta fuori è una piacevole chiacchierata in cui abbiamo scoperto diversi dettagli .

Buon giorno Salvatore, e grazie della tua disponibilità. Meravigliosa Villa Igiea e fantastico il bancone del Bar, il sogno di ogni Barman? Sappiamo che c'è un segreto, raccontaci.

«Grazie a voi per il vostro impegno quotidiano, io che vivo a Londra e giro il mondo, mi tengo costantemente aggiornato grazie ai vostri portali. Spesso conosco le notizie di Maiori prima ancora dei miei parenti che vivono in Costiera. Quando ho accettato questa sfida, ovviamente, come prima cosa si è dovuto pensare alla struttura del banco. In questa meravigliosa sala si respira un profumo di storia e ci sono dei bellissimi affreschi. Purtroppo il bancone centrale era piccolissimo, lungo poco più di tre metri, non avrebbe consentito a barman professionisti di potersi esprimere al meglio.»

Quindi la prima cosa è stata realizzare un nuovo bancone?

«Era quello che avevo pensato, prima però di scoprire che sia il bancone e sia gli sgabelli fossero, giustamente, vincolati dalla Soprintendenza per i Beni Culturali di Palermo. Ho avuto l'onore di "avviare" diversi bar nel mondo, ad Hong Kong, Los Angeles, Las Vegas, ma era la prima volta che mi trovato ad affrontare questa situazione, inedita per me. Ho sempre avuto grande rispetto per la storia, e venire a conoscenza di un bancone da bar rappresentativo di un grande passato mi ha emozionato e mi ha fatto affrontare questo compito con ancora maggiore impegno e responsabilità.»

Un bancone tra l'altro bellissimo, come avete risolto?

«Rispetto alle idee iniziali, abbiamo dovuto reinventarci e devo dire, dopo aver osservato il risultato finale, che il vincolo ci ha permesso di realizzare qualcosa di ancora più incredibile. Non potendo toccare e allungare il bancone, l'idea è stata quella di creare una piccola isola da posizionare al centro e, simmetricamente, far nascere un gemello del bancone originale, ottenendo così non solo le dimensioni ottimali per svolgere in modo impeccabile il lavoro, ma anche un luogo che ha un'anima e racconta una storia: quella di Villa Igiea.»

Una storia che oggi apre le sue porte nuovamente agli ospiti internazionali. C'è qualcosa che ti ha ispirato particolarmente in questa apertura?

«Come in tutti i posti dove ho fatto delle aperture, anche a Villa Igiea ho cercato di portare la cultura che circonda il luogo trasponendola anche nei cocktail, prima ancora che nel bar stesso. A Palermo è stato bello, in quanto, come in Cositera Amalfitana, sono ricchi di grandi prodotti tipici, di agrumi, di profumi, che hanno facilitato molto il mio compito»

C'è un Cocktail che hai inserito che magari collega la Costiera Amalfitana alla Sicilia?

«In realtà ce ne sono diversi. Quello che più mi richiama ai due territori è il mio Spritz Fresco, realizzato con il liquore Acqua Bianca (creato proprio da Salvatore Calabrese, con Ambra Grigia al naturale, limone, cedro e Bergamotto, ndr), succo di limone, menta, prosecco e uno spruzzo di soda. Un cocktail che và degustato indugiando sulla meravigliosa terrazza palermitana di Villa Igiea, ma lo immagino anche in Costiera Amalfitana, davanti alla verticale di Positano oppure osservando il meraviglioso skyline di Amalfi.»

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