Territorio e AmbienteMaiori celebra Santa Barbara, Patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco

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Maiori celebra Santa Barbara, Patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco

Originaria della Turchia, dove nacque nel 273 d.C. nell’attuale İzmit, a quei tempi Nicomedia, entrò in contrasto con il padre Dioscoro, pagano, a causa della conversione al cristianesimo. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro

Inserito da (Maria Abate), giovedì 3 dicembre 2020 19:16:02

Domani, 4 dicembre, si celebra Santa Barbara, Patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco, invocata contro le tempeste, i fulmini e i tuoni.

La Comunità di S. Maria delle Grazie di Maiori si appresta a celebrare, con una messa alle 18, in maniera più intima ma non meno sentita per via delle restrizioni da Covid-19, la Martire di Nicomedia, mettendosi alla scuola delle sue virtù per imitarle e per trarne vigore per la propria esperienza di fede.

Questa particolare devozione alla Martire turca nel Villaggio più popoloso di Maiori, celebrata sin dai primi anni novanta e suggellata nel 1993 con l'acquisto di una statua, è riferibile alla presenza nel suo territorio del locale distaccamento del comando di Salerno dei Vigili del Fuoco presso cui molti figli delle frazioni di Maiori e dell'intera Costa prestano servizio.

Originaria della Turchia, dove nacque nel 273 d.C. nell'attuale İzmit, a quei tempi Nicomedia, entrò in contrasto con il padre Dioscoro, pagano, a causa della conversione al cristianesimo. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo.
La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira di Dioscoro. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture, con piastre di ferro rovente. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine.

L'omelia di Don Gennaro

Il brano del Vangelo (Mt 10,28-33) conferma il coraggio dei cristiani nel tempo della persecuzione, in virtù delle parole di Gesù: «Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli» (Mt 10,32). Il Signore prospetta ai discepoli la possibilità di una morte violenta, ma li esorta a non temere gli uomini, i quali possono al massimo privarli della vita fisica. Principio e fine della nostra vita non è il nulla che ci spaventa, ma il Padre che ci ama e che amiamo. Alla predizione delle persecuzioni future, l'evangelista Matteo fa seguire l'espressione ripetuta due volte nel testo: «Non abbiate paura» (Mt10,31). Il Signore così ci assicura circa la indefettibile protezione del Padre celeste, il quale, se nutre gli uccelli del cielo e tiene conto dei capelli che abbiamo sul capo, tanto più si prende cura dei suoi figli. La nostra festa in onore di S. Barbara celebra il "riconoscimento che Gesù fa di lei davanti al Padre", dopo che ella a sua volta aveva riconosciuto Gesù davanti agli uomini. A tutti i suoi devoti ottenga Santa Barbara, con la sua intercessione, la grazia di crescere come buoni cristiani e onesti cittadini, e di vivere sempre più intensamente la vita buona del Vangelo, fonte di gioia autentica e duratura. Buona festa a tutti!

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