CronacaArrestato per corruzione medico dell’Ospedale di Benevento, nel mirino un immobile a Maiori

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Arrestato per corruzione medico dell’Ospedale di Benevento, nel mirino un immobile a Maiori

Secondo gli inquirenti, per giustificare le dazioni e le utilità illecitamente ricevute, il medico avrebbe utilizzato anche fatture per lavori di ristrutturazione di un immobile sito in Maiori per € 72.712,00

Inserito da (PNo Editorial Board), martedì 4 ottobre 2022 15:45:20

È stato arrestato e posto ai domiciliari l'ex direttore del reparto di Ortopedia dell'Ospedale di Benevento, il dottor Antonio Piscopo.

Nel mirino l'acquisto, per gli interventi da lui programmati ed eseguiti tra il 2014 e il 2019, delle protesi, che secondo il procuratore Aldo Policastro venivano fornite da due referenti ai quali, in cambio, veniva «garantita la fornitura quasi esclusiva delle protesi ortopediche e dei dispositivi medici presso l'Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento».

L'attività investigativa, supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali, perquisizioni presso il domicilio degli indagati e le sedi delle società coinvolte, escussione di persone informate sui fatti, acquisizione ed analisi di documentazione contabile, bancaria ed amministrativa, avrebbe permesso di ricostruire le presunte «dazioni e le utilità illecitamente ricevute dal medico, consistenti in erogazioni, con cadenza mensile, per complessivi per 315mila euro» giustificate, a detta degli inquirenti, «artatamente con lettere di incarico per consulenze e formazione fittizie in realtà mai prestate né prestabili dal medico, dazioni mensili per complessivi € 185.779,00 pari all'8% del valore delle protesi vendute, lavori di ristrutturazione di un immobile sito in Maiori per € 72.712,00, uso di uno scooter e di un'autovettura».

Ad avvalorare l'ipotesi del Tribunale di Benevento il rinvenimento di «una vera e propria contabilità personale parallela tenuta dal primario ove erano registrati i proventi dell'attività lecita svolta presso l'Ospedale, nonché di quella derivante dallo svolgimento di visite private, ma anche di quella illecita percepita in nero ovvero di quella, sempre di natura illecita, provento di elargizioni».

Significativi sono stati, inoltre, «i messaggi scambiati tra il medico e uno degli indagati per commentare l'andamento dei propri affari illeciti».

Fin qui la ricostruzione della Procura, accolta dal Gip Loredana Camerlengo. Ora si attende l'interrogatorio di garanzia dell'indagato.

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