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Pasticceria Pansa ad Amalfi la dolcezza dal 1830

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Quando Benito Mussolini si innamorò della Divina... venerdì a Maiori si presenta “Amalfi Imperiale”

Amalfi Imperiale è il diario di una ricerca, che ha preso le mosse dalla lettera che Benito Mussolini scrisse al Segretario del Fascio di Combattimento di Amalfi, al rientro dalla sua visita del maggio 1921.

Inserito da (PNo Editorial Board), lunedì 21 agosto 2023 14:38:11

Appuntamento con la storia e con la cultura venerdì 25 agosto, nei giardini di Palazzo Mezzacapo, a Maiori.

Alle 19 si presenta il libro di Gabriele Cavaliere "Amalfi Imperiale. Storie di uomini e di fascisti dalla Costa d'Amalfi", edito da Officine Zephiro.

Dialogheranno insieme all'autore il Professore di storia moderna all'Università degli Studi di Salerno Alfonso Tortora, lo storico Donato Sarno e il Presidente del Rotary Club Costiera Amalfitana Salvatore Ulisse Di Palma.

 

Amalfi Imperiale è il diario di una ricerca, che ha preso le mosse dalla lettera che Benito Mussolini scrisse al Segretario del Fascio di Combattimento di Amalfi, al rientro dalla sua visita del maggio 1921.

Dopo quella breve vacanza il Duce non tornerà mai più ad Amalfi, da lui definita "cara e adorabile", e della quale porterà sempre nel cuore "una grande visione di mare, di cielo, di gloria", non lasciando occasione per manifestarlo. Nel 1929 fece dono alla città di una delle ultime copie esistenti della Tabula de Amalpha, miracolosamente ritrovata nella Holfbiblioteck di Vienna, e nel 1934 s'inventò le Celebrazioni di Amalfi Imperiale e Repubblicana...

Sulla scia del "capo" del Fascismo giunsero ad Amalfi il gerarca Attilio Teruzzi, che qui organizzava ricevimenti degni del Grande Gatsby; Adolf Hitler, che qui si sarebbe voluto ritirare a dipingere; ed Hermann Göering, il quale, tra le casupole di Positano e di Anacapri, venne a caccia di misteriose congiunture astrali... Tutti questi personaggi vennero accolti a braccia aperte dal Podestà Gargano, da don Vincenzo F., dal Segretario del Fascio Ingenito... personaggi a dir poco "folkloristici" i quali, sebbene avessero aderito anima e corpo al nuovo credo fascista, e manifestassero una vera e propria idolatria nei confronti del Duce, in più di una occasione riuscirono a vanificare le pose impettite delle nuova dottrina, adattandola ai ritmi e alle mollezze di un paese di mare, dove la primavera è un anticipo dell'estate e l'autunno ne è la continuazione...

Poi, nel1934, giunse ad Amalfi il Segretario del Partito Nazionale Fascista On. Achille Starace, che definì Amalfi "sperduto paese del Sud Italia". E il Fascismo, che era stato accolto con entusiasmo fin dalla prima ora, finì quel giorno!

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