Tu sei qui: PoliticaA Maiori il Comune chiede 1800€ ad associazione culturale senza fini di lucro, Ruggiero: «Non ci resta che piangere»
Inserito da (Maria Abate), venerdì 11 febbraio 2022 12:05:24
Ad un'associazione culturale senza fini di lucro che, a Maiori, ha chiesto alcuni spazi per lo svolgimento di attività formative musicali destinate a bambini e ragazzi, il Comune di Maiori ha richiesto il versamento di una somma complessiva di €1.800.
Circostanza che ha fatto indignare consigliere di minoranza Mario Ruggiero, che ricorda come negli articoli dello Statuto Comunale si legge che il Comune favorisce il progresso culturale e valorizza l'associazionismo.
Di seguito il comunicato integrale inviato alla nostra Redazione.
Ci interroghiamo sul perché i giovani della Città, ancora oggi, non abbiano avuto occasioni per proporre le loro idee o attuare programmi partecipativi in maniera concreta?
Questa domanda impone una riflessione sugli spazi di cui Maiori è ricca ma che bisognerebbe riqualificare adeguatamente per creare luoghi di creatività, socializzazione ed espressione artistica e culturale.
Uno di questi che la stessa amministrazione nel 2017 definiva "il luogo dove le varie forme dell'arte e della cultura si incontrano e saranno fruibili da tutti", è il "Palazzo delle arti".
Già, perché leggendo attentamente la delibera n.24 dell'8 febbraio 2022 sembrerebbe il contrario. L'Associazione Culturale "Il Tempio di Apollo" è un'organizzazione del Terzo Settore di Maiori liberamente costituta per svolgere attività di utilità sociale e culturale, senza fine di lucro, che sappiamo cosa ha fatto in questi anni, a partire dal 2016, quando mi fu presentata questa iniziativa e la sottoposi alla Giunta, donando lustro alla Città di Maiori attraverso una programmazione completa ed esaustiva di eventi culturali.
La stessa, qualche giorno fa, ha richiesto il patrocinio e l'utilizzo degli spazi di Palazzo Mezzacapo per i mesi di febbraio e marzo 2022 per garantire il pieno svolgimento delle attività formative musicali d'insieme destinate a bambini e ragazzi, in piena sicurezza, vista la situazione epidemiologica in corso. In considerazione delle giornate proposte, il Comune ha richiesto il versamento di una somma complessiva di €1.800 per l'utilizzo di tali spazi.
Eppure, nella stessa delibera vengono richiamati alcuni articoli dello Statuto Comunale, i quali evidenziano quanto il Comune dovrebbe promuovere "lo sviluppo sociale, economico, culturale e sportivo", favorire "il progresso culturale" e tutelare "i beni storici, artistici e paesaggistici", valorizzare "l'associazionismo e il volontariato", sostenere "con appositi interventi le forme associative e di cooperazione, le organizzazioni di volontariato, gli enti, i gruppi informali senza scopo di lucro aventi sede nel territorio comunale".
Nel documento ci sono tanti controsensi illogici da perderci la testa. È assodato che a Maiori, risultano completamente assenti spazi di aggregazione polifunzionali, di dialogo per e con i giovani al fine di far emergere idee e progetti cercando di ampliare l'offerta dei servizi a favore delle famiglie, dei bambini, dei cittadini. Sembra che anestetizzare le loro aspirazioni culturali sia uno degli obiettivi di questa amministrazione. Perché, se "favorire", per loro significa chiedere 1.800€ per lo svolgimento di attività educative ad un'associazione senza scopo di lucro, bisognerebbe rivedere il significato di tale termine sul dizionario della lingua italiana, ed eventualmente sostituirlo con "ostacolare".
Sappiamo della "valenza sociale" di un progetto tanto ampio, o meglio, dovremmo saperlo tutti. Ma non è così. L'amministrazione forse non lo sa. Tutte le associazioni dovrebbero rappresentare per il Comune elementi imprescindibili per la vitalità del territorio. Senza una visione e un progetto reale di attenzione per le loro ambizioni, è chiaro che gli stessi si sentano abbandonati o, in alcuni casi, abbiano deciso di coltivare altrove i propri interessi.
Sono certo si tratti di un banale malinteso a cui sarà posto rimedio nell'immediato. Se così non fosse e la richiesta fosse "motivata" dalla delibera delle "Tariffe servizi a domanda individuale anno 2022", in quel caso, dovreste semplicemente riunirvi in Giunta di nuovo e vergognarvi. Tutti quanti.
Sempre che conosciate ancora il valore del termine vergogna.
Mario Ruggiero
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