Politica«La verginità non si riacquista con un manifesto», gli ex componenti di Civitas replicano a Cipresso

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«La verginità non si riacquista con un manifesto», gli ex componenti di Civitas replicano a Cipresso

I vecchi componenti del gruppo "Civitas", in un manifesto pubblico affisso questa mattina sulle bacheche di Maiori, rispondono a quello pubblicato lo scorso 12 giugno dall'assessore dimissionario Lello Cipresso

Inserito da (Admin), martedì 16 giugno 2020 10:08:09

«Il consigliere Cipresso, cercando di recuperare una qualche forma di verginità, pensa di farlo buttando fango sui suoi ex colleghi di Civitas. Quegli stessi colleghi che lo avevano cancellato quasi il giorno dopo le nomine degli assessori scelti democraticamente dal gruppo; perché proprio quel giorno, come tutti sanno, a dispetto di quello che poi ha cercato, e ancora oggi cerca di far credere, si è allontanato dall'amministrazione dell'epoca. Il resto sono chiacchiere al vento».

Esordiscono così i vecchi componenti del gruppo "Civitas", in un manifesto pubblico affisso questa mattina sulle bacheche di Maiori, in risposta a quello pubblicato lo scorso 12 giugno dall'assessore dimissionario Lello Cipresso.

«Come in molti sanno - aveva scritto Cipresso in merito alla trasformazione del Convento S. Domenico in resort -, parte dell'opera doveva essere realizzata sulla proprietà appartenente alla mia famiglia, in particolare era prevista la realizzazione di box interrati a servizio della struttura ricettiva; ovviamente, non ho mai pensato che fosse stata individuata quell'area perché all'epoca ero il maggiore oppositore dell'amministrazione CIVITAS».

Cipresso, replicano "gli amici di Civitas", rimasti «sorpresi dal livore che cova dopo dieci anni» nei loro confronti, «vuol parlare dei disastri degli altri dimenticando che l'unica opera da lui inaugurata è stata quella progettata e appaltata dall'amministrazione precedente, la ristrutturazione del Corso Reginna; che si era anche opposto alla raccolta differenziata, anch'essa introdotta da quella vituperata compagine da lui tradita. E gli esempi sarebbero tanti altri se non fosse che noi non cerchiamo giustificazioni alle nostre innegabili carenze ma rivendichiamo la nostra altrettanto innegabile onestà e correttezza; non sappiamo se altri possano dire lo stesso».

«Per quanto riguarda il convento di San Domenico - affermano -, senza entrare in tecnicismi, l'opera sarebbe stata fattibile con il supporto dell'amministrazione che, invece, si è opposta strenuamente. Anche se fosse stato bocciato il parcheggio interrato, si sarebbe potuto realizzare a raso in altro luogo, magari proprio sul terreno di Cipresso già pertinenza del convento. Intanto, l'unico e innegabile grande risultato raggiunto è stato che un'impresa solida (ricordiamo che è la stessa che ha compiuto analogo intervento sul famoso Castello di Limatola) è stata mandata via, il convento sta crollando e nessun progetto serio è in cantiere. In compenso, Cipresso può continuare a piantare i pomodori nel suo giardino».

Chiarita la questione convento, i suoi ex compagni politici passano in rassegna con ironia le iniziative dell'ex assessore. «Certo, tra le grandi "realizzazioni" di cui l'assessore Cipresso si vanta, ricorderemo i reggi ombrelloni mai montati sulla spiaggia libera ma per i quali paghiamo il canone da 3 anni, un comune blindato nonostante lui fosse delegato alla ‘trasparenza', tante altre amenità ma, soprattutto, le "centinaia" di navi da crociera sbarcate a Maiori sventolato come un suo grande successo (sic)», puntualizzano.

«Poi, solo dopo 3 anni si è accorto che a Maiori comanda qualche tecnico di fiducia? Che la macchina amministrativa è "antidemocratica"? che imprenditori e professionisti operano dietro il sindaco? Guarda caso se n'è accorto il giorno dopo la definitiva chiusura del progetto di salvataggio del San Domenico. Ohibò, le coincidenze. Caro Cipresso, l'unica cosa buona che puoi fare è quella che hai annunciato e rispetto alla quale speriamo tu non torni indietro: resta a casa, la verginità non si riacquista con un manifesto», chiosano i vecchi componenti di Civitas.

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