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Maiori, politica, Cipresso, manifesto pubblico

“Questa volta metteteci voi la faccia”, a Maiori l’ex assessore Cipresso esce di scena con manifesto pubblico

Nel suo messaggio di commiato dalla politica attiva, affisso stamani alle bacheche pubbliche della Città, il consigliere di minoranza di “Idea Comune” ripercorre l'ultimo decennio della sua esperienza amministrativa, «così da rispondere pubblicamente a quanti, in modo strumentale, cercano di infangare con menzogne la mia persona», si legge nel prologo del manifesto

Inserito da (Maria Abate), venerdì 12 giugno 2020 12:24:57

"Questa volta metteteci voi la faccia" è la frase in maiuscolo con cui, tramite un manifesto pubblico, l'assessore dimissionario e consigliere di minoranza di Maiori Raffaele Cipresso annuncia la sua uscita dalla politica.

Eletto sia nella giunta di Antonio Della Pietra nel 2010, sia in quella di Antonio Capone nel 2016, Cipresso si è dimesso in entrambi i casi per la «mia naturale propensione a ragionare con la mia testa», scrive.

Nel suo messaggio di commiato dalla politica attiva, affisso stamani alle bacheche pubbliche della Città, il consigliere di minoranza di "Idea Comune" ripercorre l'ultimo decennio della sua esperienza amministrativa, «così da rispondere pubblicamente a quanti, in modo strumentale, cercano di infangare con menzogne la mia persona», si legge nel prologo del manifesto.

Cipresso, infatti, è «al centro dell'ennesimo chiacchiericcio di pochi politicanti o aspiranti tali: la trasformazione del Convento S. Domenico in resort». Infatti, il progetto prevedeva l'esproprio di un pezzo di un suo terreno agricolo.

Dopo il disastro del 21 novembre 1980, il Convento è rimasto abbandonato a sé stesso per decenni. Nell'agosto del 2014, l'amministrazione Della Pietra pubblicò in Gazzetta Ufficiale il bando per il project financing, con un investimento di 6 milioni e 500 mila euro, che avrebbe dovuto rendere l'edificio dismesso in un resort di lusso.

Ma il 3 febbraio 2016 l'ingegner Casola, invitato dall'Amministrazione Capone alla formulazione delle valutazioni in merito al progetto di riqualificazione del complesso, scriveva: «atteso che il progetto preliminare prevede la realizzazione di un livello interrato da destinare a garage [...] ed essendo l'edificio rientrante nella zona R4 da frana, si rende necessario prima dell'adozione di qualsiasi atto successivo, procedere all'assunzione di detto parere».

Annullato il progetto, si è aperto un contenzioso con l'aggiudicatario dei lavori, la stessa società che ha trasformato il Castello di Limatola da rudere in attrazione turistica d'eccellenza, che si è chiuso con un nulla di fatto per il resort e il ritorno all'oblio del Convento.

«Come in molti sanno - scrive Cipresso nel manifesto -, parte dell'opera doveva essere realizzata sulla proprietà appartenente alla mia famiglia, in particolare era prevista la realizzazione di box interrati a servizio della struttura ricettiva; ovviamente, non ho mai pensato che fosse stata individuata quell'area perché all'epoca ero il maggiore oppositore dell'amministrazione CIVITAS».

«Dagli atti, delibere di Giunta e determinazioni facilmente consultabili sull'Albo Pretorio del Comune di Maiori, tra il 2014 e il 2017, si evince chiaramente che l'area sottoposta ad esproprio per la realizzazione dei box ricadeva in area a rischio molto elevato di frana (R4) e in area a rischio molto elevato da colata (R4), dove non è assolutamente possibile realizzare dette opere, tant'è che gli stessi proponenti, in fase di progettazione, non ne garantivano la costruzione perché l'area ricadeva appunto in zona rossa», specifica il consigliere di minoranza.

«A sancire tutto ciò, oltre al parere dell'Autorità di Bacino, si è espresso in primis il Tar di Salerno e definitivamente il Consiglio di Stato nel 2017 che ha addirittura condannato i ricorrenti al pagamento di 5.000 euro a favore del Comune di Maiori per le spese processuali (Sentenza Consiglio di Stato - Sezione Quinta N. 06002/2017 REG.PROV.COLL. - N. 02902/2017 REG.RIC - pubblicata il 21/12/2017)», ha chiosato.

Il suo, afferma Cipresso, vuole essere un «riepilogo documentato dei fatti per smentire coloro che meschinamente dicono altro: è come se io parlassi dell'occupazione abusiva di suolo pubblico da parte del gestore di un bar senza aver prima verificato le autorizzazioni; sicuramente, il mio sarebbe un comportamento scorretto».

Quindi passa ai ringraziamenti, in primis a «coloro, che seppur in parte delusi da alcune mie scelte, mi hanno dato, in questi anni, la loro fiducia, sapendo però nel contempo che sono state scelte dettate da sani principi e non da interessi personali». Poi, «Un ringraziamento particolare, infine, voglio rivolgerlo ad una delle poche persone coerenti che ho incontrato in questa mia esperienza amministrativa: il caro Marco Cestaro, il quale, a differenza di altri consiglieri di maggioranza che assistevano inermi alla gestione antidemocratica della macchina amministrativa, ha avuto il coraggio e la fermezza di rifiutare un assessorato e, indirettamente, il relativo "potere" perché proposto da un sindaco che da tempo ha delegato la gestione della cosa pubblica ad altri».

Per finire, l'invito ai "reali protagonisti" della scena politico-amministrativa di Maiori - che secondo Cipresso restano puntualmente dietro le quinte - a scendere in campo. «A voi, cari "imprenditori", "professionisti" e soprattutto a te "Caro tecnico", che disinteressatamente ci avete sostenuto, questa è la vostra occasione: non costringete il vostro sindaco uscente ad elemosinare candidature per la prossima tornata elettorale! QUESTA VOLTA METTETECI VOI LA FACCIA».

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