Ultimo aggiornamento 4 ore fa S. Pacomio abate

Date rapide

Oggi: 9 maggio

Ieri: 8 maggio

Ultimi 3 giorni

Ultimi 7 giorni

Ultimi 30 giorni

Intervallo di date

cerca

Maiori News Costiera Amalfitana

Il portale on line di Maiori e della Costiera Amalfitana

Maiori News - Il portale on line di Maiori e della Costiera Amalfitana Il portale on line di Maiori e della Costiera Amalfitana

Small Boutique Hotel in Costiera Amalfitana, Villa Romana Hotel & SPABove Marrazzo impresa Edile per lavori pubblici e privati a Tramonti e in Costiera AmalfitanaSupermercati Maiori, Netto, Pollio, Treesse, offerte, volantino, supermarket amalficoast

Tu sei qui: PoliticaPrivatizzazione di Poste Italiane, il deputato salernitano Franco Mari (AVS) boccia l'operazione del Governo

Pasticceria Pansa ad Amalfi la dolcezza dal 1830

Politica

Poste Italiane, privatizzazione, Franco Mari

Privatizzazione di Poste Italiane, il deputato salernitano Franco Mari (AVS) boccia l'operazione del Governo

«Poste Italiane non è un’azienda qualsiasi - ha ricordato il parlamentare salernitano a Giorgetti - è, insieme al sistema sanitario, al sistema scolastico e al trasporto pubblico, una fondamentale infrastruttura sociale del nostro Paese. L’ufficio postale, infatti, è una presenza dello Stato anche in piccole frazioni dove non c’è la caserma dei carabinieri o l’ufficio decentrato del Comune»

Inserito da (PNo Editorial Board), giovedì 1 febbraio 2024 13:43:30

Poste Italiane ancora nel mirino del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), Franco Mari.

Dopo ben due interpellanze, in Commissione Lavoro, per convincere il Governo ad includere quello dei portalettere tra i lavori usuranti, ora l'attenzione del parlamentare salernitano si concentra sull'annunciata privatizzazione della società, di cui lo Stato detiene quasi il 65% delle azioni.

Nel question time alla Camera, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha risposto a Mari confermando, di fatto, tutte le preoccupazioni espresse nell'interrogazione.

Stando a quanto dichiarato dal titolare del Mef, «se pure la quota pubblica dovesse andare sotto il 50%, cosa ormai certa, ciò non pregiudicherà il controllo dello Stato sulla società».

«Non è così», ha replicato al Ministro il deputato, secondo il quale «siamo evidentemente di fronte ad una vera e propria svendita, con rischi concreti per l'occupazione. Sono infatti ben 120mila i dipendenti di Poste Italiane e, proprio in queste ore, tutte le organizzazioni sindacali di categoria hanno lanciato una mobilitazione e iniziative di lotta per fermare la privatizzazione».

«Poste Italiane non è un'azienda qualsiasi - ha ricordato il parlamentare salernitano a Giorgetti - è, insieme al sistema sanitario, al sistema scolastico e al trasporto pubblico, una fondamentale infrastruttura sociale del nostro Paese. L'ufficio postale, infatti, è una presenza dello Stato anche in piccole frazioni dove non c'è la caserma dei carabinieri o l'ufficio decentrato del Comune. E la raccolta dei piccoli risparmi degli italiani viene fatta fisicamente negli uffici postali. C'è bisogno di fiducia per portare i soldi a qualcuno. E se quel qualcuno non è più lo Stato è facile che si riduca anche la fiducia. È una scelta miope - ha ribadito il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra - perché la dismissione del 20% di Poste potrebbe forse generare un incasso di 2,7 miliardi di euro, ma significherebbe perdere circa 260 milioni di euro annui di dividendi, con una perdita evidente e senza alcun vantaggio per la riduzione del debito pubblico. Ed è anche una scelta debole perché subalterna all'Europa, dove la premier Meloni aveva detto che non avrebbe fatto accordi al ribasso, battendo se necessario i pugni sul tavolo nell'interesse nazionale. Invece queste svendite sono proprio l'effetto del ripristino del Patto di Stabilità, accettato anche dall'Italia senza colpo ferire. E proprio per provare a evitare probabili sanzioni si avvia un piano di privatizzazioni che prevede la cessione di quote di Eni, Poste Italiane e persino Ferrovie dello Stato».

«Cos'altro possiamo aspettarci - ha chiesto Mari al ministro dell'Economia e delle Finanze - da una riduzione della presenza pubblica in società che operano in settori strategici come Enav, Enel, Eni e Leonardo, se non una ulteriore difficoltà per la nostra economia, anche a stare dentro la crisi delle maggiori economie europee. In pratica si smontano settori strategici, dopo aver già ceduto la rete telefonica, con la svendita di Tim a Kkr, e quella autostradale».

Mari, infine, ha accusato il Governo di affrontare le spese dello Stato «usando sempre i soliti strumenti. La fiscalità generale, sempre più iniqua grazie a condoni e flat tax; il debito pubblico, tanto pagheranno sempre i soliti noti, cioè i lavoratori dipendenti; la vendita del patrimonio pubblico, come in questo caso, sebbene abbia sempre prodotto risultati pessimi per l'occupazione e per la qualità dei servizi. Anche questo Governo, insomma, perfettamente in linea con i precedenti, si rifiuta di guardare all'unica possibilità che abbiamo, cioè la tassazione della ricchezza, il recupero dell'evasione fiscale e il ritorno degli extraprofitti nelle tasche delle famiglie che hanno pagato in questi anni più del dovuto, soprattutto per le forniture energetiche».

Se sei arrivato fino a qui, significa che apprezzi il nostro impegno nel fornire notizie libere e accessibili a tutti.

Per garantire un ambiente sicuro per i nostri lettori, abbiamo rimosso tutta la pubblicità invasiva, i cookie e i tracciamenti di terze parti.

Tuttavia, per continuare a offrirti un'informazione di qualità, il tuo aiuto è fondamentale. Anche un piccolo contributo può fare la differenza.

Sostieni Maiori News!

Scegli il tuo contributo con

Galleria Fotografica

Privatizzazione di Poste Italiane, il deputato salernitano Franco Mari (AVS) boccia l'operazione del Governo<br />&copy; Massimiliano D'Uva Privatizzazione di Poste Italiane, il deputato salernitano Franco Mari (AVS) boccia l'operazione del Governo © Massimiliano D'Uva

rank: 106223102

Politica

Maiori, convocato il Consiglio Comunale per il 29 aprile: in aula anche il nuovo regolamento per i referendum cittadini

È stata convocata la prossima seduta del Consiglio Comunale di Maiori, che si terrà in sessione ordinaria di prima convocazione martedì 29 aprile 2025 alle ore 15:00, presso l’aula consiliare del Palazzo Mezzacapo. In caso di mancanza del numero legale, l’eventuale seconda convocazione è fissata per...

Maiori, il Consiglio comunale porta in aula il regolamento per i referendum

Il Consiglio comunale di Maiori torna a riunirsi in seduta straordinaria venerdì 28 marzo alle ore 9.30 nell'aula consiliare di Palazzo Mezzacapo. Tra i punti all'ordine del giorno, spicca un tema caldo: l'approvazione del nuovo regolamento comunale per le consultazioni dei cittadini e i referendum....

Salvatore Della Pace: «Il Piano dell'Arenile Demaniale di Maiori presenta evidenti criticità»

Polemiche sul Piano dell'Arenile Demaniale (PAD) del Comune di Maiori. Il consigliere di opposizione Salvatore Della Pace, capogruppo di "Cuore Rosso per Maiori", ha presentato un'interrogazione con risposta nel primo Consiglio Comunale utile, sollevando "gravi criticità" sulla gestione e approvazione...

8 Marzo, Vietri (FdI): “Ergastolo è segnale forte del Governo Meloni contro femminicidi”  

"Femminicidio non è più soltanto la parola usata per indicare la morte violenta di una donna, ma diventa, grazie al Governo Meloni, anche 'una autonoma fattispecie penale', ovvero un reato specifico punito con il massimo della pena: l'ergastolo. Dopo l'aumento del Reddito di Libertà e l'introduzione...

Dimissioni Alfieri, Villani (M5S): «Il disastro politico ed economico lascia problemi irrisolti»

"Dopo mesi di immobilismo e di paralisi amministrativa, finalmente Franco Alfieri si è dimesso da Sindaco di Capaccio Paestum e da Presidente della Provincia di Salerno. Un atto che sarebbe dovuto arrivare immediatamente, senza aspettare tanti mesi che hanno solo aggravato la crisi istituzionale del...