Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
Tu sei qui: Storia e StorieAlluvione del 25-26 ottobre 1954. La testimonianza del sindaco di Amalfi Francesco Amodio nel ricordo di Sigismondo Nastri /foto
Scritto da (Admin), domenica 24 ottobre 2021 09:24:42
Ultimo aggiornamento domenica 24 ottobre 2021 09:32:00
da un post di Sigismondo Nastri
Sull'alluvione di Maiori, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 ottobre 1954, ripropongo qui, tratta da un mio articolo, pubblicato sul quotidiano "Il Tempo" del 24 ottobre 1974, la testimonianza dell'onorevole Francesco Amodio, che all'epoca di quella calamità era sindaco di Amalfi.
«E' una pagina triste, terribilmente triste della mia vita. Avevo presieduto il Consiglio comunale di Amalfi fino ad ora molto avanzata, mentre fuori la pioggia continuava a venire giù in maniera da lasciare tutti preoccupati nel timore che si verificasse una di quelle alluvioni che di frequente creavano stati di allarme e di paura tra la popolazione, prima che si fosse provveduto a dare una definitiva sistemazione al torrente Canneto. Svegliato durante la notte da un consigliere comunale, che era stato informato del disastro avvenuto nella vicina Maiori, già alle prime luci ero con altri concittadini sulla strada della Costiera, ma dovemmo lasciare la macchina a Minori, allagata, e 'guadare' il torrente d'acqua e di melma che stagnava lungo la nazionale, dopo esserci assicurati che fortunatamente vittime non ve n'erano state.Portatici a Maiori, qui la tragedia ci apparve nella sua gravità: una scena veramente apocalittica. Il corso Reginna del tutto distrutto nella sua parte terminale, mentre acque limacciose continuavano a venire giù dai monti e dalle vallate; fabbricati, tra i più belli e più antichi, interamente crollati e notizie - le più tragiche e le più dolorose - di numerose vittime rimaste sotto le macerie, travolte dalla violenza dell'uragano. Resomi conto della gravità del disastro, nonostante ben quattro persone della mia famiglia avessero perso la loro vita nell'immane tragedia, decisi di ritornare ad Amalfi per avvertire le autorità provinciali e predisporre i primi mezzi di soccorso per la popolazione, rimasta senz'acqua e senza rifornimenti di alcun genere. Amalfi rispose generosamente al mio urgente appello e nello spazio di pochissime ore riuscimmo a far partire un motoveliero carico di derrate e di acqua potabile raccolta in damigiane, da distribuire a quelli che, sopravvissuti, erano rimasti senza né casa né tutto. Da Napoli partirono autobotti, mentre da Salerno, anch'essa profondamente ferita, si cominciò a predisporre aiuti più massicci.Da Maiori, il giorno successivo, risalimmo fino a Tramonti e potemmo constatare i danni che anche quella laboriosa cittadina aveva sofferto per il tremendo uragano. Vi fu davvero una mobilitazione di uomini e di organizzazioni, da quelle statali a quelle della Pontificia Commissione di Assistenza. Tra i primissimi a correre sui luoghi del disastro fu il nostro compianto indimenticabile Arcivescovo Rossini che, con mons. Mario Di Lieto, oggi Vescovo di Cerignola, fu il coordinatore, nei giorni seguenti, di tutta l'organizzazione che si dovette creare dopo i primi frammentari interventi.Vennero il Presidente della Repubblica (Luigi Einaudi, n.d.r.), il Ministro dell'Interno, parlamentari, autorità, che vollero recare anche una parola di conforto alle popolazioni colpite.»
Aggiungo, a commento, che, se pure il ricordo di quel luttuoso evento è vivo, bisogna ammettere che esso è lontano, molto più lontano del tempo trascorso. Completata l'opera di ricostruzione, eseguiti i lavori di sistemazione dei bacini montani a difesa degli abitati, realizzate le necessarie infrastrutture, Maiori s'è guadagnato un ruolo di prim'ordine tra i centri turistici della Costiera. Di quell'alluvione, meno male, sono rimaste poche tracce. Oggi ci si è abituati a vedere il corso Reginna recuperato come "centro" della città, luogo di accoglienza e di ritrovo, e non più solo di transito: Dovessi andare più avanti col discorso, però, avrei difficoltà ad affermare che i bacini montani, nello stato attuale (cioè senza adeguata manutenzione), sono in grado di "proteggere" gli abitati.
Sigismondo Nastri
P.S. Nella foto, l'on. Francesco Amodio (a sin.) e l'on. Amintore Fanfani.
Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.
Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l'informazione di qualità, sostieni Maiori News!
Scegli il tuo contributo con
rank: 109415109
La 48esima edizione del Gran Carnevale di Maiori si è conclusa ricordando Teresa Criscuolo. La «regina indiscussa della voglia di vivere», che con la sua spensieratezza e il suo sorriso riusciva a coinvolgere tutti quei figli di Maiori nelle più svariate attività (miniclub estivo, teatro, doposcuola),...
Dolore a Maiori. Si è spenta l'anima buona di Carmela Rita Del Pizzo, in Adamo. Aveva 71 anni. Ne danno il triste annuncio: il marito Giampiero, le figlie Paola e Sabrina, i generi, i fratelli, le sorelle, i cognati, i nipoti, i cari nipotini Vincenzo, Giovanni e Giada e parenti tutti. La salma giungerà...
Dopo aver presieduto ad un evento organizzato nell'Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, Antonio Bassolino ha fatto tappa in Costiera Amalfitana. L'attuale consigliere di Napoli, che in passato ha ricoperto anche la carica di sindaco dal 1993 al 2000, si è recato nella Divina in compagnia...
Maiori non dimentica Francesco Calabretti, giovane carabiniere originario di Taranto, in forza al nucleo radiomobile della Compagnia di Amalfi, morto in un tragico incidente il 6 marzo 2011. A bordo della sua moto, Calabretti impattò contro un palo dell'illuminazione pubblica situato vicino al convento...
Abbiamo notato che stai usando uno strumento che blocca gli annunci pubblicitari.
La pubblicità ci permette di offrirti ogni giorno un servizio di qualità.
Per supportarci disattiva l'AdBlock che stai utilizzando.