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Maiori, costiera amalfitana, Avvocata

Maiori: il pellegrinaggio all'Avvocata, tra fede e tradizione

Chi si reca all'Avvocata si immerge in un luogo incantato ove la vetta del monte Falerzio troneggia sopra le altre cime della Costiera a fronte di un mare a perdita d'occhio.

Inserito da MP (PNo Editorial Board), lunedì 20 maggio 2024 07:05:05

Si rinnova oggi l'atteso appuntamento per i devoti della Madonna dell'Avvocata sull'altopiano del Monte Mirteto, nel comune di Maiori. Una tradizione che da secoli si rinnova l'indomani di Pentecoste, quando di buon'ora si giunge al santuario posto sull'altopiano a 866 metri sul livello del mare.

Frotte di pellegrini provenienti in gran parte dal Salernitano, Vietri, Cava dei Tirreni, Salerno, i paesi dell'Agro Nocerino e, naturalmente, della Costiera Amalfitana giungeranno alla chiesa dell'Avvocata, ubicata ai piedi del Monte Falerzio, che raggiunge quota 1024 metri. Vi si accede da via Lama, salendo per via Casale dei Cicerali, a Maiori, da Cetara e anche da Erchie, attraverso ripide scalinate e sentieri tracciati nella montagna le cui condizioni, però, non sono ottimali. Da Cava de' Tirreni, invece, c'è una mulattiera che parte dalla Badia della Santissima Trinità.

Giunti lassù c'è da godersi uno dei più straordinari spettacoli che la Costiera è in grado di offrire: l'infinita distesa del mare, da Licosa alla Campanella e ai faraglioni di Capri; e poi, girando lo sguardo, l'ampia vallata di Cava, Salerno, Paestum, fino agli Alburni; e l'intera distesa dei monti Lattari, disseminati di paesi e villaggi, da Tramonti a Ravello. E, lungo la costa, Maiori, Minori, Atrani, Amalfi.

La leggenda narra che un giovane pastore, tale Gabriele Cinnamo, nell'anno 1485, mentre pascolava il suo gregge su per le montagne di Maiori, fu attratto da una forza irresistibile in una grotta del monte dove era stato guidato da una colomba. Gli apparve la Madonna che gli comandò di edificarle un altare: in cambio Ella gli sarebbe stata Avvocata. Lasciate le capre, la vita del pastorello fu tutta un fervore di idee seguite dalla realizzazione di opere a testimonianza della miracolosa apparizione. Fu nella grotta che edificò, con i fondi raccolti tra la povera gente, il primo altare alla Madonna. Successivamente, avviatosi alla vita di eremita, realizzò la cappella, la chiesetta a tre navate e il romitorio.

Nella grotta possono essere ammirati gli affreschi della Vergine, della Madonna dell'Annunziata, dell'Arcangelo Gabriele e della cena degli Apostoli circondata da angioletti. Il Santuario fu sede di un gruppo di frati eremiti fino al 1682, anno in cui passò sotto l'ordine e le regole dei Camaldolesi. Fu dimesso nel 1807 durante il decennio francese quando le leggi napoleoniche sancirono la soppressione degli ordini monastici; successivamente fu saccheggiato e ridotto a presidio militare. La ricostruzione dell'intero complesso monastico risale alla fine dell'Ottocento, mentre l'acquisto da parte della Badia di Cava è del 1913.

Chi si reca all'Avvocata si immerge in un luogo incantato ove la vetta del monte Falerzio troneggia sopra le altre cime della Costiera a fronte di un mare a perdita d'occhio. Se il tempo è nuvoloso l'impressione è quella di trovarsi sopra le nuvole, in una dimensione in cui anche il tempo sembra sospeso unitamente allo stress della vita quotidiana. Nel giorno della festa i pellegrini arrivano in gruppi: uomini donne e bambini, dopo aver affrontato già dalle prime luci dell'alba il percorso rapido e scosceso che sale da Maiori o Erchie, o quello meno impervio che viene dal Corpo di Cava, da Albori, da Dragonea, o ancora, quello più lungo che proviene dalle frazioni di Tramonti, arrivano finalmente a destinazione.

E' un'occasione per fare un pic nic, per pregare, per chiedere grazie, ma anche per ritagliarsi, nel tran-tran di questa nostra vita sempre più frenetica, qualche ora di sano relax. Intorno alle 10 la Messa Solenne, a cui seguirà la processione col simulacro della Vergine verso la grotta.

Poi si consuma in allegria il pranzo, si gioca, si balla fino al tramonto, al ritmo frenetico delle tammorre, colonna sonora della splendida giornata.

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