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Tu sei qui: Territorio e AmbienteI sentieri di Maiori abbandonati e non più fruibili, la lettera di denuncia da parte del Comitato “Tuteliamo la Costiera amalfitana”
Scritto da (Maria Abate), venerdì 28 maggio 2021 12:47:57
Ultimo aggiornamento venerdì 28 maggio 2021 12:47:57
Di Gioacchino Di Martino*
Da recenti sopralluoghi effettuati nell'area del Demanio di Maiori (o Vallone di Vecite) emerge la quasi totale impraticabilità dei sentieri che fino a qualche anno fa permettevano a chiunque avesse voluto avventurarsi in uno degli angoli più suggestivi del nostro territorio, di raggiungere luoghi di singolare bellezza e di inconsueta tranquillità
Attualmente non è possibile effettuare il circuito, pure non particolarmente lungo, che collega la cd. Baita del Pastore all'area del Percorso ginnico, che con la sue rustiche attrezzature, permetteva un tempo ad appassionati camminatori ed anche a placide famigliole di godere, magari pure in piena estate, della frescura e dell'amenità assicurate dalla copertura arborea e dalle limpide acque del vicino torrente.
Difficoltà simili presenta il tragitto che, proseguendo in salita dal suddetto percorso ginnico, conduceva un tempo anche non lontano al vallone Ponticchio e di là immetteva attraverso le località Pietre Bianche e pianoro di S.Maria, alla cd. "Via degli Eremiti" per raggiungere in sequenza: la pineta sopra S. Maria Olearia, Capodorso e Montepiano con le sue grotte, Vallone di S. Nicola a Erchie e ( e volendo) Piano di Viesco con i ruderi di S.Nicola di Carbonario sopra Cetara, nel cui centro poi poteva concludersi l'escursione. Il percorso è, almeno parzialmente, riportato ai nn. 305 e 305 a sulla Carta dei sentieri dei Monti Lattari redatta dal Club Alpino Italiano.
Come ho detto in altre occasioni, un itinerario di grande pregio ambientale, paesaggistico, storico, percorribile anche per tratte separate e in grado di rivaleggiare, per scorci panoramici e ricchezza di fauna e flora, con i più famosi sentieri della Costiera amalfitana, Sentiero degli Dei e Valle delle Ferriere in primis.
Le cause di questa catastrofe sono da ricercare negli effetti degli incendi che negli anni, soprattutto nel 2017, hanno devastato boschi e pascoli anche della Costiera amalfitana, nella riduzione dell'utilizzazione da parte dei normali fruitori delle risorse boschive e, soprattutto, nella mancanza di ogni attività di manutenzione da parte sia dei privati che degli operatori pubblici.
Se si tiene conto del concomitante stato di precarietà della rete di sentieri che conducono ai vari luoghi più o meno eminenti del contesto del comune di Maiori, si può dire che, purtroppo, la nostra città non partecipa, nonostante il grande valore paesaggistico e naturalistico del suo territorio, al processo di (ri)lancio del turismo escursionistico, la cui crescente importanza è testimoniata dalle ormai innumerevoli offerte da parte di agenzie specializzate, di pacchetti trekking per i percorsi più gettonati della Costiera. Peccato che in tali proposte, purtroppo, manca quasi sempre, salvo che per la parte che riguarda la parte iniziale del " Sentiero dei limoni" e la parte finale del "Sentiero delle Formichelle" qualsiasi riferimento alla rete dei percorsi escursionistici del nostro comune.
A conclusione di questa breve nota, osserviamo che, allo stato, appare assolutamente INDISPENSABILE immaginare e organizzare un processo di recupero e rivalutazione delle articolata rete di sentieri che attraversano valli e rilievi del territorio di Maiori. Nel contesto di tale auspicabile progetto ci auguriamo e proponiamo che la prima iniziativa venga rivolta, al sopraindicato sentiero cd. "Via degli eremiti", sicuramente, ripetiamo, uno degli itinerari più interessanti e affascinanti dell'intera Costiera.
* socio fondatore del Club per l'Unesco nonché promotore di tante battaglie ambientaliste
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