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«Perfino una testa di gabbiano ho mangiato!», così si è salvato "’O Carcerat’" nei suoi 5 giorni in mare /VIDEO

«Alla fine non mi sono salvato io, è stato il vento di Grecale che mi ha salvato», aveva detto con modestia. Ma di cosa si è nutrito in questi cinque giorni per tenersi in forze e affrontare le onde che lo tiravano al largo?

Inserito da (Maria Abate), venerdì 6 novembre 2020 13:05:17

È diventata ormai una star Ferdinando Esposito, il pescatore 80enne di Maiori rimasto 5 giorni e 5 notti in mare dopo aver terminato le sue scorte di carburante.

Senza telefono né radio di bordo, "'O Carcerat'" non ha potuto fare nient'altro che affidarsi alla sua esperienza e alla sua arguzia, fino a quando è stato avvistato e salvato da un'imbarcazione di passaggio a Capri. «Alla fine non mi sono salvato io, è stato il vento di Grecale che mi ha salvato», aveva detto con modestia.

Mercoledì scorso, infatti, Marcello D'Amato l'aveva incontrato al ristorante e l'aveva intervistato per noi, ma - visto anche il pranzo in tavola - gli era sfuggita una domanda fondamentale. Di cosa si è nutrito in questi cinque giorni per tenersi in forze e affrontare le onde che lo tiravano al largo?

L'abbiamo incontrato mentre si recava a ritirare la pensione e gliel'abbiamo chiesto noi. «Pescavo con la mia lenza e mangiavo i tonnetti, i polipi che trovavo. Crudi, li tagliavo con il mio coltellino e li insaporivo con l'acqua di mare. Perfino una testa di gabbiano ho mangiato».

Un vero lupo di mare Ferdinando: a salvarlo, oltre alle condizioni meteorologiche, il suo coraggio e la sua forza di volontà.

(Foto: J. D. Vesper)

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