Tu sei qui: Territorio e Ambiente«Una soglia così alta compromette partecipazione»: Comitato promotore interviene su modifiche a regolamento referendario di Maiori
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), lunedì 5 maggio 2025 11:11:53
Il Comitato promotore dei referendum popolari di Maiori ha diffuso in questi giorni un documento in cui manifesta preoccupazione per alcune proposte di modifica al Regolamento comunale sul referendum popolare, attualmente al vaglio del Consiglio comunale.
Nel testo, il Comitato - composto da cittadini che hanno promosso nel 2024 due istanze referendarie su temi di interesse locale – ripercorre l’iter avviato a partire dal 14 agosto 2024, data in cui fu depositata la richiesta di referendum. La procedura, secondo quanto riportato, non ha avuto seguito in quanto il Comune non ha provveduto alla costituzione della commissione di valutazione prevista dallo Statuto. A fronte di ciò, il Comitato si è rivolto al TAR Campania, che con la sentenza n. 143/2025 del 23 gennaio 2025 ha declinato la propria giurisdizione in favore del giudice civile, ma ha al tempo stesso ribadito la parità tra comitato promotore e amministrazione comunale nel procedimento referendario, sottolineando il diritto dei cittadini a veder avviata la procedura senza ritardi o omissioni.
Il documento diffuso nel mese di maggio evidenzia una serie di osservazioni sulle modifiche regolamentari in discussione. Tra queste:
L’innalzamento della soglia di sottoscrizioni richieste per proporre un referendum, dal 13% al 20% degli aventi diritto al voto, che comporterebbe un passaggio da circa 620 a quasi 1.000 firme, giudicato un possibile ostacolo alla partecipazione.
Il divieto di abbinamento del referendum con altre consultazioni elettorali, che, secondo il Comitato, comporterebbe un aumento dei costi organizzativi, una minore affluenza e una perdita di visibilità per le iniziative popolari.
L’assenza di strumenti digitali per la raccolta delle firme e l’obbligatorietà di autenticazione cartacea anche per il Comitato promotore, unita a termini brevi per le verifiche che, se non rispettati, potrebbero rendere l’istanza "improcedibile".
A supporto delle proprie osservazioni, il Comitato richiama una sentenza del TAR Veneto (n. 865/2021) che ha annullato un regolamento comunale analogo in un contesto demografico simile, ritenendo eccessiva una soglia del 15% (1.000 firme) in assenza di modalità telematiche. Il TAR, in quel caso, ha ribadito che le soglie devono essere proporzionate e ragionevoli, in coerenza con i principi costituzionali e del Testo Unico degli Enti Locali.
A conclusione del documento, il Comitato formula quattro proposte: portare la soglia al 5–10% degli aventi diritto, introdurre la firma digitale (SPID o CIE), ridurre a 50 le firme necessarie per costituire un comitato promotore (senza obbligo di autenticazione), e consentire l’abbinamento del referendum ad altre consultazioni elettorali.
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