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Tu sei qui: PoliticaBlitz al Porto di Maiori per rimuovere barche abusive, la minoranza non ci sta
Scritto da (PNo Editorial Board), giovedì 9 giugno 2022 16:35:12
Ultimo aggiornamento venerdì 10 giugno 2022 09:09:47
Lo scorso 3 giugno, come è ormai noto, sono state rimosse, a Maiori, alcune imbarcazioni ormeggiate abusivamente nello specchio acqueo del Porto turistico.
Un'operazione congiunta fra la Guardia Costiera, il Comando di Polizia Locale Costa d'Amalfi, gli uffici del Comune di Maiori col supporto del team della MiraMare Service srl che si è resa necessaria affinché fosse possibile completare gli allacci idraulici ai pontili B e D, già posizionati in mare.
Secondo l'ex assessore Mario Ruggiero, la responsabilità della mancata partecipazione alla gara per l'ormeggio non è tutta da addurre ai proprietari delle imbarcazioni, ma anche all'amministrazione comunale: «Sarebbe cosa buona che gli avvisi dei bandi venissero pubblicizzati anche alla "vecchia maniera" con l'affissione dei manifesti. Non tutti riescono a seguire i social ed il risultato ottenuto è quello di aver lasciato fuori alcuni cittadini che abitualmente tenevano la barca nel porto. Un rapporto più "umano" non guasterebbe».
In merito a ciò si è espresso il gruppo di minoranza "Idea Comune", che afferma: «La storia che i guai del porto dipendano da 3 gusci vuoti, portati via con la forza, non convince proprio nessuno. La rinnovata dirigenza della Miramare Service s.r.l. ha voluto misurare la sua forza con i deboli, complice l'Amministrazione Comunale; insieme hanno messo in atto un piano roboante, tanto da sfiorare il ridicolo: c'erano tutti i tutori dell'Ordine Pubblico... Non mancava proprio nessuno».
Alla fine, al termine dell’operazione, dichiarano i consiglieri Salvatore Della Pace e Marco Cestaro, «ecco il bottino sollevato dalle acque del mare: una desolata e scorticata canoa, una barchetta solitaria che beccheggiando chiedeva perdono, un gommone rattrappito che faticava a restare a galla... Nulla più!».
«Una riflessione: inventarsi il ruolo di giustiziere in queste circostanze crea solo imbarazzo. La Miramare Service s.r.l. occupa senza concessioni e autorizzazione una parte cospicua del garage del porto e versa circa 60 euro al mese per i locali di proprietà comunale di circa 170 metri quadri, destinati dalla stessa società ad uffici e sedi di rappresentanza. Queste cose le abbiamo già riferite in Consiglio Comunale. Ci chiediamo, ancora: chi approfitta davvero della struttura portuale di Maiori?», chiosano.
Qualche giorno fa, i consiglieri del gruppo "Idea Comune" avevano già espresso disappunto per la riconferma dell'ingegnere Carmine La Mura come Amministratore Unico della Miramare Service per aver «ridotto allo stremo la società».
Anche il gruppo di minoranza "Maiori di nuovo" (Elvira D'Amato e Nicoletta Sarno) commenta negativamente le scelte della società in house del Comune: «È probabile che l'amministratore della società non abbia le competenze per collegare la risorsa mare a quella della pesca se questo non porta guadagni nelle casse della Miramare, ma qualche politico di maggioranza avrebbe dovuto evitare una scelta "gestionale" che è semplicemente paradossale. È altrettanto paradossale dover ricordare che una società partecipata dal Comune non può avere carta bianca contro gli interessi di una categoria sociale fondamentale per la collettività. I pescatori sono una risorsa del territorio, appartengono alla nostra storia ed hanno scritto pagine importanti della cultura popolare».
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