Tu sei qui: PoliticaDepuratore consortile, “Maiori di nuovo” non ci sta: «Chiedere è lecito... rispondere è cortesia? No è doveroso!»
Inserito da (Maria Abate), lunedì 18 gennaio 2021 11:26:12
Il Comitato "Tuteliamo La Costiera Amalfitana", il 22 dicembre scorso, tornò a chiedere al Comune di Maiori l'accesso agli atti relativi ai progetti del depuratore consortile, che dovrebbe sorgere nel Demanio, e alla Galleria Maiori-Minori.
Ma questa documentazione non è stata fornita. «Il Responsabile dell'area Lavori Pubblici invita a rivolgere la richiesta all'ufficio che detiene i dati, le informazioni o i documenti, individuando tali soggetti negli "Enti proponenti" e quindi, nei fatti, escludendo che essi possano essere depositati presso gli uffici del Comune», spiegano i membri del Comitato.
In risposta, il sindaco Antonio Capone ha rilasciato, lo scorso 16 gennaio, una dichiarazione al quotidiano "La Città di Salerno": «Il soggetto attuatore è la Provincia di Salerno. La procedura e quelli che saranno i progetti definitivi sono in capo alla Provincia di Salerno. Noi non abbiamo contezza. È nata una polemica per la richiesta di documenti dei quali non siamo in possesso. [...] Nel 2016 individuammo l'ubicazione del depuratore che avrebbe servito Maiori e Minori in località Demanio, votato all'unanimità in consiglio comunale. Non abbiamo fatto altro che dare l'assenso alla Provincia di Salerno rispetto alla costruzione dell'impianto e ora la Provincia sta andando avanti».
Una situazione che ha trovato il disappunto anche del gruppo consiliare di minoranza "Maiori di nuovo", che dichiara: «Non è così che funziona la gestione della cosa pubblica. Il comitato "Tuteliamo la Costiera Amalfitana" chiede accesso alla documentazione che riguarda la realizzazione del depuratore consortile a Maiori e viene respinto al mittente. Se le azioni degli amministratori procedono alla rinfusa come si fa a rendere conto al paese?».
«Non rispondere a chi ha scelto questi difficili percorsi nel nome della collettività - afferma la capogruppo Elvira D'Amato - non si ferma al diniego di questo o quel documento, è una porta chiusa in faccia alla ricerca della verità e del bene comune. Se illustrare a che punto sono i progetti votati in Consiglio è diventato un problema, il problema vero è l'interpretazione del mandato istituzionale».
«Per noi che abbiamo intrapreso un percorso per ottenere trasparenza, viceversa, vale il detto: "Chiedere è lecito, rispondere è doveroso"», chiosa.
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