Tu sei qui: Territorio e Ambiente«Non ci fermeremo»: dopo sentenza TAR il Comitato Promotore del Referendum di Maiori difende il diritto dei cittadini a decidere
Inserito da (Redazione il Vescovado Notizie), martedì 28 gennaio 2025 12:29:01
A Maiori, il Comitato Promotore del Referendum Popolare "No Tunnel e No Depuratore" ha accolto con riserva la recente sentenza del TAR Campania, che ha sollevato questioni di competenza giurisdizionale, sottolineando l'importanza di non permettere che ritardi o incertezze istituzionali possano ostacolare il diritto dei cittadini a esprimersi attraverso lo strumento referendario.
Di seguito il testo integrale del comunicato giunto in Redazione.
Il Comitato Promotore del Referendum Popolare di Maiori, senza condividerne gli esiti a cui giunge, prende atto della sentenza emessa dal TAR Campania (N. 00143/2025 REG.PROV.COLL.), che ha dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, indicando il giudice ordinario come sede competente.
Nella sentenza, il TAR ha evidenziato un principio giuridico fondamentale, consolidato dalla giurisprudenza: il Comitato Promotore agisce nel procedimento referendario in posizione di piena parità con l'organo dell'ente territoriale incaricato del controllo della legittimità della richiesta referendaria. Entrambi i soggetti hanno il compito di tutelare il diritto dei cittadini a esprimersi democraticamente, collaborando per garantire il corretto svolgimento della procedura referendaria.
Il TAR ha riconosciuto quindi che il Comitato Promotore rappresenta un vero e proprio potere pubblico, pur non facendo parte dell'apparato amministrativo dell'ente territoriale. Esso esercita una funzione cruciale per la tutela del diritto politico dei cittadini, costituzionalmente garantito, di intraprendere la procedura referendaria, diritto che non può essere degradato o compromesso da atti o omissioni degli organi amministrativi.
Nonostante queste importanti premesse, la decisione di rinviare la questione al giudice ordinario rischia di creare uno stallo pericoloso, con il concreto rischio di ritardare il referendum alle calende greche e ledere i diritti democratici della comunità di Maiori. È significativo rilevare che sia la Prefettura sia il Difensore Civico Regionale avevano espressamente invitato il Comitato referendario a rivolgersi alla giustizia amministrativa, rendendo ancora più sorprendente il giudizio di incompetenza emesso dal TAR.
Per affrontare questa situazione e garantire il proseguimento della procedura referendaria, il Comitato Promotore continuerà nella propria battaglia in sede legale.
Al contempo e alla luce di quanto emerge dalla sentenza, lo stesso invita ancora una volta l'Amministrazione Comunale a valutare l'opportunità di collaborare nel rispetto delle regole democratiche, evitando così ulteriori contenziosi che rischiano di gravare ulteriormente sulle risorse pubbliche.
Ogni ritardo trasmette alla comunità la fondata impressione di un tentativo deliberato di ostacolare il referendum. Una risposta tempestiva e trasparente rappresenterebbe, invece, un chiaro segno di rispetto per i cittadini e per i principi democratici che devono regolare la vita civile e politica.
Se l'Amministrazione pensa, con il proprio atteggiamento dilatorio, di aver vinto evitando il referendum sbaglia di grosso. Perdiamo tutti, soprattutto la democrazia e il sacrosanto diritto di partecipazione diretta dei cittadini.
Il referendum rappresenta uno strumento fondamentale di democrazia diretta e non permetteremo che ritardi burocratici o decisioni istituzionali incerte compromettano questo diritto fondamentale. Il nostro obiettivo resta quello di garantire a ogni cittadino la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni che riguardano il futuro del nostro territorio.
Il Comitato Promotore, assistito dagli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli, conferma e continua il proprio impegno nella difesa dei diritti democratici della comunità di Maiori.
(Foto: Massimiliano D'Uva)
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